
Sarà ormai noto a tutti che il mondo della scuola sta vivendo un periodo di "dislessia".
Si opera su livelli di apprendimento diversi con lo svantaggio di non incontrarsi mai.
I metodi di insegnamento sono rigidi e la motivazione dei ragazzi scarsa.
Nessuno sembra poterci fare molto. La risposta più ovvia e banale che ho sentito dire finora è stata: Ai miei tempi si aveva più rispetto per la scuola, adesso questi ragazzi non hanno più valori!
A prescindere dal fatto che ogni generazione ha un punto di rottura con la generazione precedente, immaginimaoci quando le genrazioni di distanza tra un alunno ed un docento sono più di una cosa può accadere.
Ma non si tratta di semplice distanza cronologica, ma di un qualcosa di più.
Si tratta di una distanza sistemica, di percezione dello spazio geografico di riferimento.
Chi ha avuto la sfortuna/fortuna di nascere negli anni 80 ha vissuto quella che gli studiosi chiamano l'era dei nativi digitali, ovvero coloro i quali sono nati di pari passo con i media digitali.
Questo ha comportato uno squilibrio tra la parte insegnante e la parte docente, soprattutto per le ultime leve di questi anni.
La continua accellerazione del tempo e dello spazio ha dato modo ai ragazzi di avere un senso dell'orientamento del tutto diverso da coloro che "pretendono" insensatamente
di inculcare o inalare loro dei concetti basati su una struttura rigida e poco interattiva.
E' come se si parlasse con due sistemi di comunicazione diversi, uno analogico e l'altro digitale.
Uno lento e l'altro veloce.
Per non farla troppo lunga...voglio arrivare al dunque.
Quello che ho scoperto è un progetto nato per far fronte a questo dislivello sistemico.
Si tratta del progetto
Taccle (
Teachers’ Aids on Creating Content for Learning Environments) trovato su
NuoviAbitanti.
Il progetto mira a dar una chiave di lettura ai docenti che si trovano in difficolta con il inafferrabile(almeno per ora) avanzamento tecnologico da parte dei discenti...