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lunedì 21 giugno 2010

Guardare la realtà da vicino...

I Socialnetwork possono ridare valore ai siti aziendali

Forse bisognerebbe che facessimo un passo indietro un pò tutti...

Si dibatte spesso come mai le aziende non capiscono il valore e il reale uso di strumenti web based.
La risposta è sotto i nostri occhi ma facciamo finta di non accorgercene, stiamo parlando un linguaggio troppo distante da chi invece dovrebbe ascoltarci. Parliamo ( tutti compreso io ) di conversazione, ... del valore della condivisione, ma dimentichiamo che la prima regola affinchè possa realmente esserci dialogo è quella di parlare lo stesso linguaggio.

Viviamo evidentemente noi tutti in contesti diversi, un terreno neutro di conversazione potrebbe essere il web, il problema è come aiutare a comprendere il giusto significato del web a chi lo considera tutt'oggi SOLAMENTE un mezzo per farsi "pubblicità"... alla stregua dei vecchi siti aziendali anni 90.

E' necessaria prima di tutto formazione individuale, non perchè poi i dipendenti o imprenditori stessi diventino professionisti del mezzo intenet, ma perchè ne percepiscano realmente il valore e sappiano cogliere le reali opportunità di investimento.

Allo steso tempo è necessaria la formazione aziendale affinchè tutta l'organizzazione abbia la preparazione adeguata per confrontarsi su un "terreno" ( contesto ? ) di discussione "alla pari".

Altrimenti, a mio avviso, continueremo a darci ragione vicendevolmente o catturando, nella migliore delle ipotesi, l'attenzione di quei pochi "imprenditori" che alzano le antenne... ma il mercato del web può obiettivamente offrire molto di più che queste molliche...di opportunità!

L'idea che nella maggior parte degli imprenditori aziendali hanno di noi è di professionisti che cercano di darsi un tono parlando di blog, socialnetwork e di come questi "fantastici" strumenti possano contribuire a migliorare la loro attività! Una via di mezzo tra un informatico ed un venditore...

Se sbaglio correggetemi...

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martedì 9 marzo 2010

Marketing E Nuove Forme Di Relazione Con I

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mercoledì 3 marzo 2010

Il tg1 sbaglia canale

Doctor Brand: Come NON gestire una fan page facebook!


Come giustamente osserva Doctor Brand

NON E' OBBLIGATORIO ESSERE PRESENTI SUI SOCIAL MEDIA!

Non esserci è meglio che esserci nel peggiore dei modi!

Se andate sul canale Facebook del Tg1 capirete che è una tragedia di insulti e ribellione da parte degli utenti...

Immagino che un giorno qualcuno si sia svegliato, magari invogliato dal figliolo che "smanetta" sul web per "cazzeggiare" con gli amici, ed ha proposto alla prima occasione di riunione:

"Ragazzi è ormai impossibile non adeguarsi ai tempi DOBBIAMO anche noi essere presenti su Facebook, DOBBIAMO essere innovativi e portare del nuovo al nostro interno."

Tutti bei propositi, tante belle parole... il problema è che si sono dimenticati o gli è sfuggito un particolare, usare uno strumento come il web allo stesso modo dei mass medium può comportare dei rischi.

Ma la cosa più simpatica è che sicuramente loro NON saranno neanche a conoscenza degli insulti nella loro fan page.... si limitino a lasciare "comunicati stampa" in automatico.

Volete un consiglio: Lasciate fare questo mestiere a chi ne ha le competenze e NON abbiate la presunzione che saper gestire i un reparto di comunicazione sia una cosa che TUTTI possono fare.
Per capire certi processi c'è bisogno di seguirli e di sapere come funzionano.

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martedì 2 marzo 2010

La teoria dei piccoli passi

"la teoria dei piccoli passi"

Accade che le innovazioni talvolta sono sub-inconsce e che serve(ono) alcuni input per innescare il motore che le faccia sviluppare.

E' il caso affrontato oggi da Stefano Epifani in un contesto del tutto Istituzionale ma con il cuore pulsante di un gruppo di imprenditori intenti a capire:

Cosa è un blog?
Ma se io apro un blog cosa devo fare dopo?
Mi sono arrivate delle email che mi propongono l'apertura di un profilo facebook, cosa faccio, accetto?
E tante altre domande che trovano giustificazione dal fatto che tutti sono(siamo) consapevoli che prima o poi una mossa dobbiamo farla....

Tutte cose discusse attraverso un dialogo innescato da una presentazione del tutto informale
( quando si dice "praticare" il web 2.0 e non "solo" predicarlo"....) ;-)

Il problema come dicevo su un altro post non è tanto il "cosa" ma il Come?


Per adesso , ricollegandomi con l'incipit del post, un piccolo passo è stato fatto, per essere poetici, un primo miracolo oggi è avvenuto.... i piccoli passi successivi stabiliranno il "come".

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sabato 13 febbraio 2010

La comunicazione che non comunica

Non esserci sarebbe stato più interessante che esserci. Il dibattito on-line è parso parecchio più 2.0 dell’evento, concepito secondo il vecchio canone: io sul palco parlo, voi in platea ascoltate.

Bisogna pensare a forme e contenuti nuovi per la prossima edizione: la comunicazione digitale esiste e noi siamo i professionisti che dovrebbero conoscerne i meccanismi… usiamola allora!
Il che non si riduce alla proiezione (per quanto apprezzabilissima) di twit, ahimè. Ma a come si reagisce ad essi!

Insomma, purtroppo pochi spunti da applicare alla realtà quotidiana delle nostre aziende e attività.

Michela

@Twitter: mimocinguetta


L'evento Digital Communication ha deluso alcuni partecipanti online ed offline....

Perchè succede questo?Non è la prima volta che eventi in cui si discute di social-media risultino obsoleti, autoreferenziali e poco "produttivi".

Questo sistema non fa altro che alimentare sfiducia da parte di chi vorrebbe capire se conviene o meno investire in queste pratiche "social".

Per prima cosa bisognerebbe capire, una volta per tutte, che parlare di social web da un palco o dietro una cattedra è la cosa più sbagliata che si possa fare...

Se passa il concetto per cui questi eventi non sono altro che "strumenti di business" per gli organizzatori... possiamo tutti quanti chiudere la saracinesca!

Non basta Twittare da un palco la diretta dell'evento per essere social, non basta portare per l'ennesima volta esempi di case history straordinarie per dare conferma dei contenuti...

Per far capire cosa sia il social web basterebbe agire "social", cominciando l'evento dai partecipanti e permettendo loro soprattutto di INTERROMPERE CON DOMANDE, CHIEDERE SPIEGAZIONI E PORRE DUBBI sull'uso di strumenti "trasversali".

E' questo che ha determinato il potere del "consumer". L'esperienza di poter intervenire , porre domande, informarsi, ha determinato la possibilità di poter sovvertire i ruoli "di chi dice cosa e quando". Ed è così che la rete ha avuto successo...a cominciare da UNix in poi, dalle prime chat...

Se pensiamo ad uno strumento reticolare, il primo elemento che salta all'occhio è la possibilità da parte di un punto di poter raggiungere un altro punto senza dovere "chiedere" l'autorizzazione da parte di un terzo di poterlo fare.

Non si può comprendere queste sistema se non lo si rende pratico attraverso l'uso.


Posizionare degli esperti su un palco NON sarà mai così efficace come se invece sul palco salisse solo chi deve porre le domande!





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mercoledì 30 dicembre 2009

Disabile maltrattato - Il caso Eurostar

Appena letto la storia di un "cliente" maltrattato mi domando:

Quanto avrà giovato alla Società di servizi di trasporto un episodio ( diciamo uno ma dai commenti dell'articolo sembra una cosa non isolata)come quello dell'articolo?

Nei corsi di "addestramento" per controllori e copotreno non danno le nozioni- almeno le nozioni base non dico corsi avanzati- di "Immagine aziendale"?

Voglio essere cinico e mi limito ad analizzare il danno dal punto di vista aziendale e non umano - perchè significherebbe esprimere tutto il disprezzo per uomini che non hanno un minimo di personalità da capire cosa è buon senso e cosa è demenza-

L'azienda - per quando nella legalità della procedura di chiedere il biglietto- cosa riceve da un' azione simile?

Se i "gentiluomini" di servizio avessero capito il "valore" di un gesto "aziendale" avrebbero sicuramente agito in maniera indolore...

Ma la scarsa preparazione delle "risorse umane" e di gestione del capitale umano - una forte propenzione a seguire con fermezza le regole non è l'unica dote che bisognerebbe chiedere ad un dipendente aziendale- può generare criticità per l'azienda.

Se l'azienda coglie il danno subito potrebbe essere in grado di rimediare "L'umiliazione" subita e proverò a suggeririre alcune "mosse":


Richiamare all'appello i due dipendenti , copotreno e controllor(a), far chiedere pubblicamente e privatamente scusa al disabile.


Provvedere a migliorare i servizi per i disabili e renderlo noto tramite pubblicazioni stampa.

Inserire nel piano formativo aziendale corsi di preparazione per "l'immagine aziendale"

Dare un buono omaggio per un anno al disabile per i viaggi Eurostar e aprire un servizio che possa garantire la stessa possibilità a chiunque subisca- su testimonianza- danni simili dal personale di servizio e che sia reso pubblico il fatto.


Quello che non garantisco da queste mosse è la pulizia totale di "un'immagine" ormai segnata da un espisodio (prendiamo per buono che sia uno solo ) deprorevole

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domenica 1 novembre 2009

Usare strategie vincenti....

Imagine what you could do-----> seganlato da Luca Conti

Davvero carino questo video che dimostra concretamente come la "curiosità" sia la prima leva su cui puntare per rendere visibile un messaggio

Provare per credere...

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venerdì 9 ottobre 2009

Comunichiamo cosa è "comunicazione"




Mi occupo anche io di marketing e comunicazione...nonostante apprezzi e condivida l'iniziativa promossa da mettiamocilatesta.it, vorrei fare un pò l'avvocato del diavolo:

Ma se chi deve capire che "saper" fare comunicazione è importante NON lo capisce, forse non è anche un pò colpa nostra che non sappiamo "comunicarlo" bene?

Quello che finora è passato negli anni, attraverso gli uffici di direzione, attraverso le aziende, è che la comunicazione è "solo" saper promuovere la propria, o l'altrui, immagine; saper comunicare il brand, rendere più "appetibile" un prodotto...

Sei laureato in comunicazione?Quindi in poche parole cosa fai?

Quante volte ve lo hanno chiesto?

Quello che invece credo è che la comunicazione è qualcosa di più sottile ed impercettibile come ad esempio stabilire delle relazioni, mettere in contatto due mondi diversi.

Utilizzando la metafora della rete(come strumento e non per forza come internet).


SAPER COMUNICARE significa prima di tutto saper mettersi in relazione con altri e stabilire una connessione.


Finchè non riusciamo a "riposizionare" in nostro brand di comunicatori credo sia difficile, in termini di marketing, poter essere "desiderabili" sul mercato del lavoro!


P.s.

Per fare un esempio di cosa intendo con "saper" comunicare, date un'occhiata al blog Doctorbrand.
Io lo trovo un blog "frizzante"... saper rendersi diversi può essere la strada giusta per fare comunicazione.


Update------------------

Qui potete seguire la conversazione con un responsabile della campagna virale


Update----------

Continua ancora qui

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giovedì 23 luglio 2009

Come comunicare con le Istituzioni



Ritengo sia degna di nota - e possibilmente degna di essere riproposta - la "Lettera aperta al Presidente del Consiglio ed ai Ministri dello Sv.Economico e dell'Ambiente"

Di cosa si tratta e perchè la ripropongo sul mio blog?

La ripropongo qui perchè è un ottimo esempio di cosa vuol dire saper usare gli strumenti di comunicazione. Il contenuto è interessante perchè ripropone in forma retorica un Disegno Di Legge ( 1195B/09 art. 33 ) chiedendone spiegazioni.

Lo strumento utilizzato per veicolare il messaggio è stato ilSole24ore (circa 320.000 copie vendute).
Hanno comprato uno spazio pubblicitario e lo hanno utilizzato per riempirlo di "contenuto".


Cosa significa ciò?

Significa che hanno sfruttato uno strumento tipico della pubblicità commerciale per dare maggior visibilità alle loro necessità.

Se avessero semplicemente mandato una lettera ai suddetti destinatari la comunicazione sarebbe rimasta "chiusa" e non avrebbero necessariamente avuto una risposta.

In questo modo hanno reso pubblico un messaggio formale, tramite un mezzo formale, con un linguaggio formale.

Hanno occupato una pagina intera ed hanno fatto leva sulla qualità dei lettori del giornale, generalmente professionisti, imprenditori, dirigenti della pubblica amministrazione e investitori finanziari(fonte wikipedia) .

Il messaggio così facendo non solo non può passare inosservato ma necessita di un feedback che altrimenti potrebbe alimentare ulteriori polemiche.

Per chi volesse visulizzare l'immagine :





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mercoledì 13 maggio 2009

Rubrica enogastronomica: Comunicazione e vino


Il mio primo ufficiale articolo per la rubrica enogastronomica "Comunikafood"

Comunicazione e vino | The Populi

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