Se fosse un film si intitolerebbe "Dove osano i ribelli"
Il verbo "osano" perchè in uno Stato "apparentemente" laico è sempre meglio farsi i cazzi propri e non svegliare il cane che dorme!
L'aggettivo "ribelli" perchè riuscire ad essere normalmente razionali e democratici di questi tempi è una ribellione al sitema.
Quando si parla di sistema si intende un meccanismo "congenito" di una struttura sociale dove il "non detto" vale più di ciò che "è detto".
Per intendersi: Mettiamo che io abbia un potere, per così dire; che io sia diventato il proprietario di una "macchina", che prima era di tutti ma che adesso io l'ho comprata. Nonostante io l'abbia comprata, la "macchina", la lascio a disposizione di tutti.
Non metto delle regole fisse sull'utilizzo della "macchina", nè lascio detto chi può utilizzarla e chi no. Tutti sanno però che la "macchina" l'ho comprata io, pertanto se un giorno decido di usare la "macchina" non credo che qualcuno si opponga. Ma questa non è una regola scritta. Io non impongo niente, un giorno qualcuno potrebbe opporsi a questa "regola tacita". Ma chi lo farebbe?Chi si metterebbe contro di me?...Solamente un ribelle, che ha deciso che il mio potere d'acquisto non può influire sul sitema di utilizzo della macchina, che per l'appunto è a disposizione di tutti!
Ecco! Tutto questo per dire che hanno fatto bene a sospendere quel ribelle(comunista, pazzo, deficiente) di un professore....ma chi si crede di essere. con quale diritto pensa di espropriare un'ideologia che dura da secoli! La religione ha lavorato per secoli per raggiungere uno status ed adesso arriva lui, "il ben pensante", che vuol far ragionare i nostri figlioli... Che vada a fanculo!Lui e tutti quelli come lui che credono di stare in un "sistema" libero. Svegliatevi!
Ops...ho esagerato???
però almeno sono sicuro che non mi chiuderanno il mio bel blogghetto...
1 commento:
Bè, spero proprio che non arrivino a chiudere anche i blog!!! Ed il tuo è davvero un bel bloggetto ;-)
La propria libertà di pensiero e di opinione è diritto di ogni individuo purchè si muova nel pieno (e sottolineo "pieno") rispetto dei pensieri ed opinioni altrui; io sono cattolica e la mia è una scelta, non derivata da alcuna imposizione del tipo "contesto sociale circostante" o simili, però riconosco la libertà di ogniuno a scegliere se credere o meno e quale credo professare sempre che non venga a limitare la mia di libertà.
Il caso di questo professore è veramente assurdo: se i fatti si sono svolti esattamente così (dico se solo perchè ormai siamo, ahimè, consapevoli delle manipolazioni della stampa) questo professore ha solo dato un'opportunità di scelta, legittima in una società che (almeno a quanto dice) vuole essere multiculturale e democratica.
Altra cosa è il discorso dell'altro professore, di cui parla l'articolo che tu hai citato, che toglie il crocifisso dalla parete nelle sue ore di lezione. Padronissimo in casa sua di togliere o mettere quello che gli pare, ma l'aula della scuola non è casa sua, appartiene anche ai suoi alunni e non viene citato che questi ultimi abbiano chiesto la rimozione dell'oggetto in questione.
I problemi si creano quando ci si fissa su dettagli che hanno importanza solo nella misura in cui gliene viene attribuita; le persone che creano "casi" sul genere di questi di cui stiamo discutendo in realtà non sono "libere"; qualsiasi individuo che professi il proprio credo o la propria astensione da qualsiasi credo in piena libertà ed con assoluta personale certezza non si cura assolutamente di alcun simbolo o del tipo di edificio in cui si trova o del contesto religioso che lo circonda. Un credente può pregare dovunque, il suo credo è "suo" e lo accompagna ovunque; un ateo non si sogna di abbattere chiese, templi, moschee, se è "libero" semplicemente non se ne cura.
Un forte abbraccio Daniele ed a presto.........
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