Ma questa volta vorrei approfondire le questione.
Ma è mai possibile avere credibilità e trasparenza da un mondo della scuola che censura una semplice opinione espressa da parte di studenti?
E' possibile "valutare" uno studente ma non è possibile "valutare" l'operato un insegnate?Mi sembra una contraddizione di libertà.
La scuola non è un tribunale, o la Corte di Cassazione, cioè insindacabile.
La scuola non è un luogo dove esistono dei ruoli superiori ed altri inferiori.
La scuola non è un dove lo studente deve solo studiare quei maledetti libri imposti.
La scuola è come come prima cosa un luogo di "coltivazione" del sapere, che a priori non dovrebbe avere una valutazione ma semmai un incremento di valori da far condividere e un accrescimento di capacità del saper fare.
Detto questo possiamo dunque dire che se la scuola non è tutto questo, ma nonostante tutto in parte lo è, allora perchè assumere due posizioni divergenti ed opposte.
Da un lato i professori possono avere un diritto di valutare, dall'altra gli studenti NON possono avere la LIBERTA' di esprimere un loro giudizio anche se non in maniera ufficiale. Ribadisco il concetto che il sito che è stato censurato prima di tutto non era una valutazione ufficiale, della quale invece hanno diritto a fare i docenti in causa, e poi in ogni caso è una personale esplicitazione di ciò che si pensa .
Se si sente quindi la necessità di oscurare queste informazioni ritengo sia palese la paura di ammettere o rendere esplicita la situazione dellla scuola.
Che paura dovrebbe avere un insegnante a sentirsi valutate , se sa di avere la coscienza a posto.
Se io fossi insegnante sarei il primo a sottopormi al giudizio dei miei allievi, per sapere se svolgo il mio lavoro in maniera efficace.
In ogni caso segnalo nuovamente comunque che in Italia è nato un sito simile
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