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lunedì 20 ottobre 2008

tagli(eggiati) dalla scuola: perchè solo ora?

Il turn over "col contagocce". Ogni cinque professori universitari che andranno nei prossimi anni in pensione gli atenei potranno assumere un solo ricercatore. Quella di entrare stabilmente nel mondo universitario, per migliaia di precari già in forze presso gli atenei, diventa un autentico miraggio. Per questo gli studenti dell'Unione degli universitari hanno coniato lo slogan "sorridi ... se ci riesci". (Così scrive Repubblica)


La domanda che mi pongo è: Perchè solo adesso ci si accorge che la scuola, e l'istruzione in genere, è nel baratro?

Perchè solo adesso ci accorgiamo che i nostri cervelli migliori per lavorare sono dovuti emigrare all'estero, dove le Università straniere li accolcono con i tappeti rossi?

Perchè solo adesso ci accorgiamo che la popolazione docente deve essere maggiormente qualifica per insegnare?E sottolineo per insegnare, nel senso che non basta un alaurea con 110 e lode per insegnare, serve metodo e predisposizione per l'insegnamento.

Perchè solo si inneggia all'ingiustizia verso i nostri ricercatori, che tra l'atro sono tra i migliori al mondo, che non riescono ad occupare i posti dei loro "anziani" per non dire "vecchi"(alcuni sfiorano i 90 anni soprattutto in facoltà come Medicina e Giurisprudenza) docenti "cattedrali"?


Il turn over tra docenti anziani e ricercatori è sempre stato minimo... a prescindere che sia 1/5 o 3/5, in ogni caso quello che serve è che i docenti universitari da 50 anni in poi dovrebbero essere assunti come consulenti e non avere un posto fisso come docente universitario più uno come consulente....Solo così si può parlare di sviluppo della ricerca.


La popolazione docente è obiettivamente poco qualificata, ed a perderci sono sempre i migliori anche in questo caso. Infatti tra una classe docente, mediamente mediocre, i docenti "eccellenti" e vi assicuro che ce ne sono, non riescono a competere e svolgere in pieno il loro lavoro.

Lavoro che è fatto di aggiornamento continuo, passione, entusiasmo, carisma, leadership positiva(nel senso che diventano figure positive da cui aprendere per i loro alunni)



Alla fine mi rispondo domandandomi: Ma non sarà che ci stanno marciando un pò troppo su temi alquanto vecchi, che non sono mai stati risolti?
Io sono pienamente d'accordo con chi protesta, ma perchè solo ora? è questa la mia domanda!


Non credo che il problema "vero" venga risolto, credo più che altro che ci sarà ancora qualche protesta, ma poi tutto ricomincierà daccapo...perchè la realtà è che la scuola e l'istruzione, per cambiare veramente, ha bisogno di un tessuto sociale in cui i favoritismi siano quasi anullati...


Il problema vero è che i ragazzi non credono nella scuola. Le Università non concedono spazio alle sperimentazioni. Il lavoro è distante dal mondo dell'Università....

http://www.wikio.it

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Caro amico mio...

Come sempre, stavolta tocca alla scuola e al turn-over, si aspetta sempre qualcosa per attaccare il governo, e sappiamo bene che i numeri, soprattutto nelle università e classi docenti, sono a pannaggio della sinistra

Il pretesto supera l'interesse vero per noi stessi e per il futuro del nostro paese

Tutto quello che riescono a pensare adesso è solo un nuovo sistema per far andare a casa Berlusconi, fregandosene totalmente dell'effettiva necessità e quant'altro

Sono sicuro che uno attento a questo mondo come te, abbia valutato questa ipotesi, che rimane una delle tante, ma che secondo me resta la più attendibile..

Di fronte a questo, se fosse vero, pensi che riusciremo ad essere ascoltati?

Bo..

studentefreelance ha detto...

Carissimo Emanuele,

la tua riflessione è proprio quella che pensavo anche io...ma come sempre preferisco il confronto delle idee, anche se diverse dalle mie e soprattutto se sono idee e riflessioni che partono da un'esperienza.

Non mi ritengo di seguire un'ideaologia politica in quello che dico, ammesso che esistano ancora...


I giochi politici rimangono sempre gli stessi...e lo strumento per esercitare il loro potere è sempre lo stesso: il popolo.


Io credo molto di più nell(e) politich(e) e non nella singola politica.

Le politiche sono quelle di uno sguardo verso il futuro, nella condivisione delle idee, nel confronto costante con punti di osservazioni diversi.


La politica di adesso, in generale, dalla destra alla sinistra passando per il centro è quella del potere centrale...ognuno cerca il potere per soddisfare prima di tutto i suoi bisogni...



Crdo che ci sia più bisogno di conoscenza e meno di semplice "informazione"...

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