E' da un pò di tempo che sento parlare di eccelenze nella scuola, di diplomati cum laude, di ragazzi superiori ad altri...ecc..ecc...
Il caso particolare cui vorre porre attenzione è il premio alle eccellenze.
Quanto contano le "simpatie scolastiche" in tutto questo?
Il mio disaccordo non è strutturale, ovvero, non critico il fatto che possano esserci dei ragazzi più impegnati di altri nella scuola. Sarebbe assurdo negare che esistano ragazzi che impegnano gran parte del loro tempo negli studi ed è giusto che a questi venga riconosciuto il merito.
Ma poniamo il caso in cui un ragazzo con altissime potenzialità venga sottovalutato, o non gli si permetta di espremere il proprio valore... voi pensate che investire solo sulla base di competenze scolastiche sia redditizio?
Cos'è che fa decidere che un ragazzo sia un eccellenza? Sulla base dei voti scolastici?
Voi ritenete che il voto scolastico rispecchi la competenza e l'impegno di un ragazzo?
Allora mettimao il caso che un ragazzo sia molto impegnato nello studio ma che durante le interrogazioni si intimorisca o si eccessivamente emotivo e non riesca a rendere nell'esposizione...mettimao che un ragazzo abbia un contesto familiare che non gli permetta di esprimere il suo potenziale...mettimao che un ragazzo sia eccellente perchè ha un contesto familiare che lo supporta ad essere eccellente....mettimao il caso che....ecc..ecc...
Tutto questo per dirvi quanto sia banale la motivazione per cui si da l'eccellenza ad un ragazzo...
Come ho ripetuto più volte nelle scuole bisogna insegnare prima di tutto a socializzare ed a collaborare....Non è produttivamente utile che ci siano differenze di valutazioni, non è utile che ci sia il "secchione" della classe contro 15 altri suoi compagni...
D'accordo , d'accordo capisco quelo che volete dirmi....Ma è giusto che un ragazzo che merita sia premiato. E' senza dubbio così, ne sono convinto anche io, anche perchè stimola lo spirito di raggiungimento di obiettivi. Ma stiamo attenti a non considerare la scuola come un'azienda!
Gli obiettivi ci devono essere come in una azienda ma cercare di premere troppo sulla competizione può avere ritorsioni nei confronti dei più deboli, e questo in una scuola non è produttivamente economico.
Far si che ci siano dei ragazzi che, per milioni di motivi come accennavo prima, non riescano a tenere il passo dei pochi che sono più spediti non è utile ne ai ragazzi che rimangono indietro ne a chi va avanti!
Per chi rimane indietro non è utile perchè si convince di non essere adatto allo studio, errore madornale, per chi è avanti non è utile perchè iniziano ad esserci le prime distinzioni che inevitabilmente si ripercuoteranno in un loro futuro prossimo.
Concludo quindi con un dilemma?
E' giusto premiare un ragazzo(o pochi ragazzi) nei confronti della collettività?
O è meglio cercare di stimolare la classe intera a raggiungere l'obiettivo di un premio finale, che potrebbe essere appunto un premio in denaro un offerta di lavoro, un master, un corso di formazione gratuito una vacanza di classe...
Stimolare la classe intera non significa assolutamente, come sicuramente staranno pensando alcuni di voi maliziosamente, che uno lavora e gli altri godono dei benefici....ASSOLUTAMENTE NO, non è così, PER RAGGIUNGERE UN OBIETTIVO COMUNE BISOGNA NECESSARIMANTE LAVORARE TUTTI INSIEME CON SUDDIVISIONE DI RUOLI, COMPETENZE. E' solo così che si fa emergere la predisposizione di un ragazzo a sentirsi utile!
Imparare a conoscere la divisone dei ruoli e delle competenza stimola la riflessività e soprattutto la collaborazione, elemento molto utile per il loro futuro di lavoratori!
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