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venerdì 9 ottobre 2009

Comunichiamo cosa è "comunicazione"




Mi occupo anche io di marketing e comunicazione...nonostante apprezzi e condivida l'iniziativa promossa da mettiamocilatesta.it, vorrei fare un pò l'avvocato del diavolo:

Ma se chi deve capire che "saper" fare comunicazione è importante NON lo capisce, forse non è anche un pò colpa nostra che non sappiamo "comunicarlo" bene?

Quello che finora è passato negli anni, attraverso gli uffici di direzione, attraverso le aziende, è che la comunicazione è "solo" saper promuovere la propria, o l'altrui, immagine; saper comunicare il brand, rendere più "appetibile" un prodotto...

Sei laureato in comunicazione?Quindi in poche parole cosa fai?

Quante volte ve lo hanno chiesto?

Quello che invece credo è che la comunicazione è qualcosa di più sottile ed impercettibile come ad esempio stabilire delle relazioni, mettere in contatto due mondi diversi.

Utilizzando la metafora della rete(come strumento e non per forza come internet).


SAPER COMUNICARE significa prima di tutto saper mettersi in relazione con altri e stabilire una connessione.


Finchè non riusciamo a "riposizionare" in nostro brand di comunicatori credo sia difficile, in termini di marketing, poter essere "desiderabili" sul mercato del lavoro!


P.s.

Per fare un esempio di cosa intendo con "saper" comunicare, date un'occhiata al blog Doctorbrand.
Io lo trovo un blog "frizzante"... saper rendersi diversi può essere la strada giusta per fare comunicazione.


Update------------------

Qui potete seguire la conversazione con un responsabile della campagna virale


Update----------

Continua ancora qui

http://www.wikio.it

11 commenti:

Unknown ha detto...

Ciao,
mi chiamo Angelo Lavagnino e sono responsabile new business di Milc, l'agenzia che ha ideato e lanciato mettiamocilatesta.it.

Penso che questa campagna sia relazione, confronto e orgoglio.

È relazione perché non è scontato che appassionati della comunicazione, professionisti affermati e studenti abbiamo spesso la possibilità di incontrarsi.

È confronto perché le relazioni create si riempiono di contenuti, di idee, di critiche e di apprezzamenti.

È orgoglio perché vuole ricordare a noi tutti che siamo una categoria e non solo un gruppo di professionisti continuamente in concorrenza.

Unknown ha detto...

Ciao,
mi chiamo Angelo Lavagnino e sono responsabile new business di Milc, l'agenzia che ha ideato e lanciato mettiamocilatesta.it.

Penso che questa campagna sia relazione, confronto e orgoglio.

È relazione perché non è scontato che appassionati della comunicazione, professionisti affermati e studenti abbiamo spesso la possibilità di incontrarsi.

È confronto perché le relazioni create si riempiono di contenuti, di idee, di critiche e di apprezzamenti.

È orgoglio perché vuole ricordare a noi tutti che siamo una categoria e non solo un gruppo di professionisti continuamente in concorrenza.

studentefreelance ha detto...

Ciao Angelo,

sono d'accordo sul valore di questa campagna,ma non era su questo che io facevo le veci dell'avvocato del diavolo.

Ribadisco la condivisione e l'apprezzamento dell'iniziativa, giusto per essere frainteso.

Quello che però credo, correggimi se sbaglio, è generare attenzione sul fenomeno dei tagli alla comunicazione.

Quindi, premesso che sono d'accordo su ciò, quello che io pongo come autocritica personale è:

Ma cosa facciamo noi esperti di marketing e comunicazione affinchè venga dato il giusto valore ai professionisti di tale settore?

Quello che io penso è che si faccia troppa comunicazione autoreferenziale di ciò che siamo e di ciò che valiamo...ma se ciò non viene percepito mi sa che forse è perchè non lo "comunichiamo" bene, non pensi?

La prima regola di chi fa comunicazione è che la sua azione funzioni, non che sia bella o di valore!

M0tt0 ha detto...

Dan la penso assolutamente come te, comunicare non è solo pubblicità o presentazione di qualcosa...
Stabile o essere in grado di stabilire relazione presuppone un'apertura sia al dialogo, sia al mettersi in gioco.
Comunicare non è solo indirizzare informazioni attraverso uno strumento (anche la voce), ma è scoltare, guardare, riflettere...


Comunicare per connettere.
Comunicare è tradurre.
Rendere comprensibile a tutti ciò è comprensibile solo per alcuni.

Ed ecco che il mercato si apre.
Ciao

AAA Copywriter ha detto...

Per me o si comunica o no. Se si comunica, lo il messaggio è chiaro, inequivocabile, o non si comunica affatto. Punto.

Unknown ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Unknown ha detto...

un buono spunto di riflessione. spesso la creatività è opinabile, ma quello che genera potrebbe diventare oggettivamente interessante, se riesce a stimolare l'interesse. Il tuo post è un chiaro esempio che quelli laureati in scienze della comunicazione sono qualcosa in più che teorici delle relazioni, ma qualcuno che può renderle uno strumento di interazione e connessione tra aziende e persone...Grazie al blog, e al fatto che uno dei diretti interessati della campagna ti ha risposto, ora l'iniziativa ha un volto.

La parola pubblicitario è un po' riduttiva del vasto mondo della comunicazione e probabilmente avrei utilizzato la parola "professionista" ecc.

Unknown ha detto...

Buon pomeriggio Daniele,
un saluto a tutti coloro che leggono e postano sul tuo blog.

Grazie per l'attenzione e il sostegno che date a Mettiamocilatesta.it.

Siamo ormai quansi 200 e da domani parteciperemo al Festival della Creatività: cercateci, vi aspettiamo per conoscerci di persona e per fare due chiacchiere.

Leggo con piacere tutti i vostri spunti e credo che insieme si stia centrando uno dei punti della nostra provocazione.

È vero che a volte non siamo bravi a trasferire il valore del nostro lavoro a chi lo deve comprare e usare. Così come a volte ci innamoriamo delle creatività dimenticando che, oltre a essere belle, dovrebbero essere efficaci.

Mettiamocilatesta.it nasce proprio per far capire ad aziende ed istituzioni di quanto possiamo essere utili e contemporaneamente che non è affidandosi ad avventori della comunicazione che si risparmia.

A volte siamo troppo autoreferenziali ma non sempre chi investe in comunicazione infatti sa riconoscere quella buona da quella cattiva.

Riprendendo in particolare AAA Copywriter che dice, "Se si comunica bene il messaggio è inequivocabile altrimenti non si comunica affatto."

Speriamo tutti di saperlo fare bene.

Vi invito a inserire il vostro pensiero sotto forma di concept in questo pagina

www.mettiamocilatesta.it/partecipa/

Abbiamo forse punti di vista diversi ma è questo che rende il nostro confronto produttivo.

Stay tuned!

Angelo Lavagnino
New business Milc
www.mettiamocilatesta.it

simon ha detto...

Paradossalmente, i professionisti della comunicazione soffrono proprio un problema di...comunicazione.
C' e' un' idea effettivamente confusa su cio' che il nostro mestiere rappresenti.
Ed e' forse giusto smettere di lamentarci e prendere in mano la situazione, provare a cambiare la percezione che aleggia attorno al nostro mondo.
Bel post.

studentefreelance ha detto...

Buon giorno Angelo,

noto con piacere che hai (giustamente) tenuto d'occhio questa discussione, che come avrai notato, da buon comunicatore, ho evitato di strumentalizzare.

Il mio tentativo era quello di stimolare la parte critica di chi si associa per partito preso ad un'opinione.
Da professionisti della comunicazione dovremmo avere la capacità critica di ogni azione , altrimenti saremmo tutti uguali e poco apprezzabili singolarmente.
E' facile cliccare un bottone per diventare "fan" su facebook o chissaquale altro socialnetwork.


Quello che è più difficile è dare un'espressione critica, non per forza negativa, che sappia generare maggiore conoscenza.

Credo sia questo uno dei motivi princiapali su cui puntare: Generare maggior conoscenza, anzichè "accodarsi" ad un pensiero unico positivo, che per la legge dei grandi numeri diventi un unico pensiero senza nessuna sfumatura ne maggiore comprensione del fenomeno.

Tu dirai :

Ma abbiamo dato la possibilità di esprimere le proprie idee a tutti.

Provando a mettermi nei panni di un direttore di azienda che non percepisce il valore della buona comunicazione, penserei che quello che si è creato è solo un ennesiamo tentativo di legittimarsi in quanto tali senza nessun contributo esterno della professione di comunicatori.

Un pò come accade quando si partecipa ad una manifestazione di piazza. Tutti si sentono accodati da un pensiero unico: Vogliamo i nostri diritti.

Quello che manca e che rende invece significativa la protesta è il confronto con la controparte!

Abbiamo punti di vista diversi?

Mi sembra il minimo che un professionista comunicatore deve avere. Ciò non significa andare constrocorrente ma significa semplicemente dare maggiore espressione allo stesso oggetto.

Vogliamo avere maggiore attenzione e considerazione da parte delle aziende? Cominciamo a non "piegarci" alle loro assurde pretese di mediocrità. La qualità costa di più, e questa non è una mia opinione. Se vogliono lavorare con poco che lo facciano con altri e non con noi. Dimostriamo di essere dei professionisti e non dei semplici esecutori.


P.S.

Ho provato ad inserire la mia idea sul sito mettimaocilatesta.it ma mi da errore: chiedendomi di inserire il ruolo della professione (anche se io mi ero inserito come studente) quindi non mi fa procedere.

Unknown ha detto...

Scusate il problema tecnico di inserimento, prova a seguire la procedura da qui

www.mettiamocilatesta.it/partecipa/?tt=studente

Altrimenti, se il problema persiste, mandami tutto via email a mettiamocilatesta@milc.it completando il tuo contributo con

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A presto e grazie

Angelo

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