Via [educity]
Nell'articolo di Massimiliano Bucchi si mette in risalto come i vecchi sistemi di accesso alla conoscenza siano stati rivisitati...
Con ciò non significa che i vecchi sistemi siano fallaci o poco utili, è solo che seguono una linea temporale continua, mentre i nuovi mezzi di accesso alla conoscenza permetto una visione tridimensionale, una mappa concettuale fatta di profondità ed anche di buchi neri, perchè no!
Come appena detto, non si tratta di giudicare un sistema meglio dell'altro , si tratta di concepire che i sistemi sono diversi, e per comunicare bisogna che questi due sistemi trovino un punto di connessione o avvicinamento.
Onde vitare scene simili...
Non è più possibile insegnare utilizzando solo testi cartacei senza nessuno spazio di "navigazione" oltre il testo.
La realtà è che non tutti, o forse è meglio dire, solo "una dozzina" , come direbbe Einstein, è in grado di avere una prospettiva diversa dal solito mal-costume didattico e di insegnamento.
Mi sembra calzante anche una riflessione del Prof. Giuliano riguardante appunto questo tema.
Il prof. Giuliano dice:
Le vecchie gerarchie della conoscenza sono saltate d’un colpo per approdare alla trasversalità, alla simultaneità, alla velocità e qualche volta anche ad una certa approssimazione, che però non è sempre un difetto se ci permette di lanciare uno sguardo sul futuro e sull’innovazione. Purché poi, a un certo punto, subentri il momento della documentazione e della conferma empirica.
ed ancora:
Noi dobbiamo metterci nella giusta disposizione d’animo per apprendere, cosa che non è facile per chi è abituato a impartire delle lezioni.
Ecco, credo sia proprio questo che bisognerebbe fare...cercare di osservare da punti di osservazione diversi dai soliti schemi mentali!
Magari anche in modi che potrebbero sembrare inopportuni...è solo questione di punti di vista!
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