La mia proposta riguardo al nome della Facoltà ha avuto successo tant'è che Alessandra Campanile ha lanciato uno pseudo-meme in cui chiede quale nome dareste voi alla "Facoltà di Scienze della Comunicazione"...
Sbizzarritevi...ma con criterio, perchè se le proposte saranno tante si potrebbe anche proporre che la Facoltà adotti un nuovo nome (per il suo bene e anche per il nostro si intende)
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Quante volte(mi rivolgo ai colleghi laureati o studenti di Scienze della Comunicazione) vi sarete sentito dire:Ma con Scienze dellaComunicazione cosa farai di lavoro?
Ebbene sì...è una prassi ormai.
Mi sono trovato a palarne in una discussione e sono arrivato alla conclusione che:
Ciao a tutti "colleghi"!
Sono anch'io uno dei tanti comunicatori in cerca di lavoro per l'appunto di "comunicatore".
Credo che il grande problema dell'inconprensione di noi comunicatori sia il fatto che proveniamo da una facoltà dal nome sbagliato!
Mi spiego meglio, dire Scienze della Comunicazione, per chi non è abituato a capire neanche cosa sia la comunicazione rende difficile l'idea di cosa facciamo!
E vi assicuro che non sono solamente gli analfabeti a non sapere cosa faccia uno studente di scienze della comunicazione ma anche persone di una certa cultura.
Non riescono ad associare il termine "scienza" con "comunicazione" pertanto viene in automatico la domanda: "si ho capito, ma con scienze della comunicazione cosa farai da grande?"
Il problema è che la parola scienza sta ad indicare(nel luogo comune) un lavoro da laboratorio, da colui che è impegnato nella "scienza" per l'appunto, quindi il risultato è che il nome non rende l'idea.
Il fatto poi che siamo in 500.000 lo fa rendere ancora più difficile, perchè quindi si chiedono,ma dove andranno mai a lavorare tutti questi comunicatori?
Considerate che fino a qualche anno fa neanche le Pubbliche Amministrazione avevano dei reparti di comunicazione, questo per spiegare appunto quanto sia stata poco interessante la "comunicazione" fino a poco tempo fa.
Io l'avrei chiamata ad esempio, Facoltà di Manager Relationship, avrebbe sicuramente riscosso maggior successo.
E da laureati avremmo comuque potuto dire di essere dei "Manager" e non dei semplici "comunicatori"
L'inglese in un paese esterofilo come il nostro da sempre un valore in più!
2 commenti:
Ciao, vedo che si parla di comunicatori e di Scienze della Comunicazione: c'è pane per i miei denti, dunque!
Vedi, dobbiamo renderci conto che proprio per il fatto che la comunicazione è un campo di studio "nuovo", la figura del comunicatore come professione va costruita, semantizzata, riempita insomma di significato e di professionalità.
Credo che ci dovremmo sentire come dei fondatori, in un certo senso.
Siamo noi, coloro che studiano e che lavorano nella comunicazione a dover costruire una definizione di questa professione. E' questo il nostro compito storico, se vogliamo avere un futuro nel mondo della e per la comunicazione.
Accettiamo questa sfida oppure dedichiamoci ad altro.
Un saluto,
L.T.
ilcomunicatore
Sono pienamente d'accordo con te Luca!
Il nome della Facoltà sbagliato era naturalmente una provocazione!
Ciao
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