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giovedì 16 ottobre 2008

Lettera a Roberto Saviano

Ciao Roberto,

mi permetto di darti del tu avendo più o meno la stessa età. Io mi chiamo Daniele, piacere.

Cercherò di saltare tutta la parte in cui mi complimento con te...bla bla bala....anche perchè credo che sia ormai assuefatto da questi modi. Non che non facciano piacere, ma forse fanno dimenticare il punto centrale sul quale, presumo, tu volevi si concentrasse l'attenzione.

Sono vissuto in Sicilia fino a 19 anni, dopo il quale, per "forze maggiori"sono dovuto uscire di casa. Ti anticipo questo perchè credo che per chi non abbia vissuto certe realtà ritengo sia difficile capire fino in fondo cosa significa vivere in "terre dimenticate" dallo Stato.

Non ho letto il tuo libro, ne tanto meno visto il film, non perchè non mi piacciano ma perchè per me raccontano una storia che già conosco con alcune semplici varianti che però non cambiano il contenuto.

Ti ho seguito tramite il tam tam televisivo, ed è proprio di quello che volevo parlarti...L'impressione che ho avuto è quella di un ragazzo forte, sicuramente coraggioso, travolto da un fenomeno più grande di quello che poteva immaginare...ma che rischia, a mio avviso, di venire strumentalizzato dai media.

Strumentalizzato perchè credo che chi ti invita a parlare, innanzitutto non conosce la realtà di cui parli se non attraverso le tue parole, ma come tu sicuramente saprai una cosa è sentire una cosa è fare esperienza. In secondo luogo perchè l'interesse nei tuoi confronti non è per quello che dici ma per quello che provochi, ovvero, boom di ascolti!

Attenzione, non credere che il boom di ascolti sia allo stesso tempo un modo più semplice per sensibilizzare le persone. Quello che tu racconti per metà dell'Italia, da Roma in giù, è solo un racconto come tanti. Non aggiungi o scopri niente di nuovo per loro.Quello di cui ad esempio non si parla mai nelle trasmissioni televisive è la collusione tra criminalità e potere politico. O meglio non lo si esplicita bene e chiaro. La mia impressione è che si combatta sempre contro un mostro invisibile, la mafia, la camorra, n'draggheta.

Reputo che parlare di mafia sia riduttivo e rischia di venire travisato. L'interesse nei tuoi confronti non credo sia generato perchè metti in luce un mondo prima sconosciuto, prima di te, ci sono stati altri grandi uomini come don Pino Puglisi.Lui addirittura la Mafia la combatteva sul territorio. Perchè a lui non diedero la stessa visibilità, perchè non portava incassi nelle trasmissioni televisive?Perchè non aveva scritto un libro letto da 900.000 persone?

Ecco, è proprio questo che non tollero la strumentalizzazione, per scopi economici, di temi di interesse altissimo che però vengono ridotti del loro potere. Il caso Gomorra credo non parli solo di camorra, ma parla anche di interessi tra camorra e Stato. E' di questo che bisogna parlare. Parlare solo di camorra significa strumentalizzare l'informazione, a mio avviso.

Combattere SOLO la camorra o SOLO la mafia è come combattere sapendo di avere già perso...I due elementi non sono divisi, sono una cosa sola.

http://www.wikio.it

1 commento:

Anonimo ha detto...

Daniele concordo pienamente con quanto scrivi, anche se secondo me il libro va letto.
Il film può anche passare...
Ciao

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