Comincerei subito con quel che penso:
Non è l'orario che deve essere cambiato, ma il metodo di insegnamento.
Detto questo potre cominciare ad analizzare il "Gelmini" pensiero.
Premesso che la scuola non è una fabbrica, o un' azienda, in cui basta un pò di pratica gestionale per risolvere tutti i problemi.
La scuola è un sistema complesso che si complica ancor di più, perchè il frutto del suo operato fa parte del NOSTRO futuro. Con "nostro" intendo di tutti!
Non a tutti è chiaro che se i ragazzi si annoiano della scuola, la ritengono SOLO un mezzo per "ritirare" un pezzo di carta, il problema NON sono i ragazzi ma il problema sta nel SODDISFARE le esigenze dei ragazzi.
Sono loro che dobbiamo tutelare per tutelare noi stessi.
Può sembrare un pensiero contorto...
Cercare soluzioni minimali come l'introduzione dei grembiuli PER RENDERE TUTTI UGUALI, mi sembra che rispecchi una NON comprensione del problema reale.
I bambini NON sono tutti uguali per ovvi motivi. Intendo che se un bambino vive in una famiglia benestante avrà sicuramente una visone del mondo diversa da colui che nasce in una famiglia di operai.
Non sarà certo il grembiule a far sentire uguali i bambini.
Il grembiule l'ho avuto anche io e certamente non era quello che mi faceva sentire uguale a chi portava le scarpe nike da 50.000 negli anni 80.
I bambini non devono sentirsi uguali MA SENTIRSI UTILI. Solo nel momento in cui li si abitua a collaborare e ad avere bisogno uno dell'altro, per portare a termine un progetto didattico, saranno soddisfatti.
I bambini ragazzi non devono percepire la scuola come un ambiente "nemico". La scuola dovrebbe essere principalmente un ambiente dinamico e di costruzione.
La scuola non è un ambiente dove si apprende, è un ambiente dove si IMPARA ad apprendere.
Ridurre l'orario scolastico non solo va contro questi progetti ma crea ulteriori problemi che la società moderna porta con se.
I genitori che lavorano entrambi preferiranno che il bambino rimanga a scuola anzichè farlo uscire prima.
Non è importante quanto il bambino stia a scuola,non sta facendo lavori forzati, ma come adopera quel tempo.
E' ovvio che se il bambino viene "bombardato" per 5 ore di seguito da una maestra che impartisce la lezione, senza possibilità di interagire ne di costuire e collaborare con i compagni, il bambino si annoi e che voglia uscire prima possibile dalla classe.
Non bisogna cambiare la scuola bisogna cambiare il pensiero!
5 commenti:
Comincerei, non comincierei... comincia male il tuo pezzo, direi... :-/
Marco
Hai ragione Marco...ma aparte l'errore ortografico, cosa ne pensi?
vabbè ma che vengono a fare critica sterile?
Condivido moltissimo il discorso che fai in questo post. Soprattutto (perché mi ha toccato direttamente in questi giorni) la questione del grembiulino/divisa.
Io dico addirittura che è il sistema che andrebbe cambiato, prima di prendere provvedimenti isolati e specifici che vanno cmq a ricadere su tutti. Lavoro da molti anni nella scuola; mi sento tranquilla nel dire che ci sono molte cose che non vanno. Ma non condivido assolutamente l'approccio della Gelmini e di Brunetta. Quanta foga per nulla!!!
Sentiamoci pure per il nostro progetto, se possiamo esserti utili per la tua tesi...
Ciao ciao lasecondarana
Grazie patrizia, aspetto una tua mail per metterci in contatto allora.
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