Università: Sesso droga and elections...
Potrebbe essere un buon titolo di un film, ed invece è una triste realtà...
Una realtà raccontata molte volte, tramandata da padre in figlio, travisata, sentita, ma mai presa in considerazione.
Si tratta di un sitema universitario italiano (per fortuna esistono delle eccezioni) di stampo paternalistico, gerarchico, autoritario.
Ci sono capi, "capetti" e secondini...ed in fine la massa di studenti. O se preferite l'analogia perfetta potrebbe essere fatta con il sistema feudale di cui qui sotto la struttura gerarchica.
- imperatore, re, papa, vescovo, conte, o comunque una carica di alto rango
- vassalli
- valvassori
- (quella dell'esistenza di valvassini è un'invenzione storica ormai entrata nelle credenze comuni: in realtà dopo i valvassori c'erano i contadini liberi che per quest'uomo lavoravano . Il loro lavoro obbligatorio veniva chiamato "angaria", da cui l'italiano "angheria")
- contadini liberi
- servi della gleba
Chi ha vissuto la vita universitaria(sempre con le dovute eccezioni) sa che la realtà è molto simile...
C'è un "esamificio" preposto a "selezionare" i "migliori"(almeno così fanno credere) con le necessarie classificazioni date dalla votazione( un parametro del tutto arbitrario)
Cosa succede allora nel momento in cui si detiene un "potere" che per quanto possa essere limitato ad un luogo(come quello universitario) resta pur sempre un potere?
Semplice lo si "sfrutta" nel peggiore dei modi...
Sono io a decidere se devi passare o no una materia?Ed allora sono io a decidere il "prezzo" che dovrai pagare per superare questa frontiera...
Il prezzo può essere corrisposto in tempo di studio....ma non è sempre così!!!
Il prezzo può essere corrisposto in denaro, in prestazioni sessuali, in favoritismi vari, in votazioni politiche e qualsivoglia parametro di valutazione personale...
Non strorcete il naso a queste mie allusioni...sono cose che succedono e succederanno sempre fintantochè si avrà un sistema di valutazione tale da rendere un vinvolo da parte del docente che deterrà il "potere".
Soprattutto se la valutazione resterà una valutazione(fittizia) INDIVUDUALE....
Pensate davvero possa esistere la meritocrazia in un sistema del genere?
Se pensate che la risposta sia positiva signica anche che credete che tutti gli uomini sono incorruttibili, professionali.
Non è così cari miei...e mi dispiace deludervi...
L'università èpiena di compromessi di ogni tipo...dal compromesso minore dato dal farsi vedere a lezione per essere agevolati nell'interrogazione di esame, al compromesso più infimo che è quello della prestazione sessuale in cambio di un "maledetto" esame...
Che lo vogliate o meno, che vi piaccia o meno è la realtà di un sotema ormai in declino, svalutato che purtroppo rimane come unico modo per essere accreditati.
Un avvocato NON è un avvocato se non ha la Laurea in Giurisprudenza, un medico NON è un medico se non ha una Laurea in Medicina e così via...
Ma siamo sicuri che un avvocato si possa definire tale avendo una Laurea in Giurisprudenza?
La risposta sarebbe molto complessa e non mi dilungherò a continuare su questa strada...
La cosa che mi rammarica di tutto questo sistema è che invece di mgliorare il futuro dei giovani, di creare in loro aspettative , di dare possibilità concrete, tutto si ritorce contro e NON SOLO contro i giovani ,ma contro tutto il sistema...Avete idea di cosa significhi avere a che fare con lavoratori(precari) svogliati, poco fiduciosi?
Si avranno dei miglioramenti nel momento in cui ci si renderà conto che quello che si è coltivato finora è solamente "erbaccia".
Bisognerebbe valorizzare di più le buone iniziative che raramente o poco visibilmente esistono nelle Univeristà italiane, un caso è quello di POILAB un'innovazione che io stesso sto perseguendo all'interno dell'Università Sapienza con il Prof Consoli, la dott. Marchi e la dott. Alessandrucci.
Bisognerebbe avere più coraggio di osare e investire nelle capacità di noi giovani allievi come sta facendo il prof. Consoli
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2 commenti:
ciao! che bel post arrabbiato.
credo che la cosa sia un tantino più complessa. E' vero che si tratta di forme di potere, è vero anche che la riforma a costo zero ha trasformato gli studenti in contabili e i docenti in apprendisti ragionieri, ma una battaglia non serve. Occorre tradurlo questo potere in qualcosa d'altro. Ad esempio, proviamo a ragionare in termini di accountability, sia dei professionisti dell'accademia, sia degli studenti.
tanti saluti da una poilabante
Accountability...un tema da certamente da non sottovalutare, ma siamo sicuri che in un sistema ìmpari, come quello accademico basta solo l'accountability?Non bisognerebbe prima di tutto rendere piùequilibrato il rapporto tra accademici e studenti, che spesso viaggiano su frequenza diverse?
Ciao Simcard!!
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